Coronavirus, scelta veg, il sacro mantra “Wuhan” e il devoto inchino: un prezioso incontro tra scienza (anche”di frontiera”), ecologia, etica e spiritualità.

a cura di Marco Bertali psichiatra, psicologo, psicoterapeuta *

Introduzione

Benvenuti a questa mia articolata proposta che qui vado brevemente ad introdurre per facilitarne la fruizione. Prima però vengo a chiedervi la gentilezza di darvi un congruo tempo per prenderne visione, magari dedicandovi momenti diversi; infatti il mio intento è di condividere e diffondere mie elaborazioni di certo inconsuete, accompagnate anche da momenti esperienziali (meditazione ritualizzata e recitazione di mantra), che richiedono attenzione e disposizione accogliente.

QUI DI SEGUITO TROVERETE INNANZITUTTO QUATTRO VIDEO, che ho registrato nel corso di circa venti giorni (dal 15 marzo 2020), in relazione con le varie fasi di un mio personale percorso riflessivo ed intuitivo, per certi versi indubbiamente “debordante”,  rispetto al tema della pandemia da coronavirus. Nei video, per i quali ci sono dei titoli orientativi, ci possono anche essere delle ripetizioni e dei riepiloghi, comunque necessari per rendere comprensibili le singole presentazioni.

DOPO I VIDEO C’E’ UN AUDIO, preceduto da una breve presentazione, con la registrazione di 12 cicli di 9 ripetizioni del mantra “Wuhan”: come accompagnamento per una sessione attiva prolungata, oppure come possibilità di ascolto passivo, anche per persone colpite in vario modo dal coronavirus. 

DOPO GLI AUDIO per cortesia portate attenzione a una gentile e importante indicazione per una recitazione condivisa del mantra “Wuhan”

POI VI SONO DUE SCRITTI. Il primo, realizzato alla fine di tutto il percorso, riprende i vari temi dei video, approfondendone qualche aspetto e proponendo anche delle integrazioni. Il secondo fatto ad integrazione del primo video, quando cioè ritenevo che il tutto si sarebbe concluso in tal modo; invece….    

INFINE TROVATE UNA PROPOSTA COLLEGATA, anche questa invero particolare: facendo riferimento al piccolo mio libro “Auspicando un Papa vegetariano, ancor meglio vegano”, ho messo a disposizione una lettera eventualmente da sottoscrivere e spedire anche tramite e-mail alla Segreteria del Vaticano, unendosi a tale auspicio…

Grazie per l’attenzione, l’ascolto e la possibile diffusione

Video 1 – L’insegnamento del coronavirus 

Video 2 – Per una trasformazione energetico-coscienziale del coronavirus: un “delirio” solo mio?

Video 3 – La meditazione “Wuhan” per una trasformazione energetico-coscienziale del coronavirus

Video 4 – Il sacro mantra “Wuhan”: debelliamo insieme la pandemia da coronavirus!

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Introduzione alla recitazione del sacro mantra Wuhan
Recitazione del sacro mantra Wuhan (108 ripetizioni)

Gentile e importante indicazione per una recitazione condivisa del mantra “Wuhan”

Per far sì che che il sacro mantra “Wuhan” abbia maggior incisività e penetrazione dò gentilmente un’importante indicazione.
Oltre alle volte che deciderete di recitarlo nel corso della giornata, da soli o accanto ad altri, si può recitarlo anche “a distanza”, sulla base di una comunicazione energetico-coscienziale e realizzando insieme campi morfogenetici di salute e bene-essere. Quindi l’indicazione è di creare insieme nel corso della giornata 3 momenti di “condivisione da distanti e diffusione a distanza”: alle ore 7, alle ore 14 e alle ore 21. Ciascuno può decidere a quante di queste  3 opportunità partecipare. Si tratta semplicemente di recitare per 9 volte il sacro mantra “Wuhan”, facendo riferimento alle indicazioni già date nel quarto video. Nello specifico, come sintetico ricordo: inspirando portare attenzione al centro psico-energetico (chakra) in mezzo alla fronte; poi, espirando e recitando il mantra, quando si dice “Wu”continuare a portare attenzione a questo centro (saggezza e comprensione), quando di dice “ha” portare attenzione al centro psico-energetico del Cuore (amorevolezza e compassione), quando si dice “n” portare attenzione al centro psico-energetico tra le sopracciglia (intenzione e volontà superiore). L’intento collegato al mantra è duplice: da una parte potenziare il sistema immunitario, dall’altra “agire” sull’RNA del coronavirus per condurlo a mutazione, rendendolo meno invasivo e patogeno. Le prime 3 recitazioni dedicarle a se stessi (magari si è portatori sani, senza saperlo), le seconde 3 dedicarle alle persone malate , sia vicine che in tutto il mondo, le ultime 3 alle tante persone nel mondo che non hanno subito contagio o magari sono portatori sani. All’inizio della pratica, poi tra la prima ripetizione dei tre mantra e la seconda, poi tra la seconda e la terza, infine alla conclusione della pratica eseguire tre cicli respiratori lenti, portando attenzione morbida e consapevolezza amorevole al centro psico-energetico del Cuore. Il tutto richiede pochi minuti, stando fermi, in qualsiasi posizione (in piedi, seduti, sdraiati in posizione supina), appoggiando delicatamente le mani aperte sul cuore(la mano destra sopra la sinistra),  con un minimo di presenza interiore, anche sottovoce o in modo silenzioso. Veramente pochi istanti una, due o tre volte al giorno per dare un piccolo contributo nel debellare insieme, anche in questo modo, l’attuale pandemia da coronavirus.

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Coronavirus, scelta veg, il sacro mantra Wuhan e il devoto inchino: un prezioso incontro tra scienza (anche “di frontiera”), ecologia, etica e spiritualità

a cura di Marco Bertali *

Trieste, 16 aprile 2020

Con questo scritto propongo una breve sintesi, anche con qualche integrazione, di quanto da me presentato nei quattro video antecedenti e in un precedente scritto del 28 marzo che troverete successivamente a questo. Vi ringrazio di Cuore per l’attenzione, l’ascolto e la possibile diffusione. 

1) Il coronavirus fa il salto di specie in un “wet market” in Cina

 Il coronavirus alla base dell’attuale pandemia ha avuto origine in un mercato promiscuo (definito “wet market”, mercato appunto bagnato dal tentativo di lavare i pavimenti) nella città cinese di Wuhan. In tale mercato, così come in altri similari, vengono venduti e macellati sul posto pipistrelli, scoiattoli, ricci, tartarughe, scimmie, cani, gatti…L’ipotesi scientificamente più accreditata è che il “salto di specie”-spillover- si sia verificato direttamente dal pipistrello all’uomo, senza ospite intermedio. Tale salto di specie si è determinato a seguito di una mutazione genetica dell’RNA del coronavirus che da non patogeno per il pipistrello è diventato patogeno per l’uomo.
Salti di specie sono avvenuti già in passato (precedente Sars, Mers, aviaria, suina…) e non riguardano quindi solo i wet market, ma anche gli allevamenti intensivi: cioè lì dove ci sono condizioni di promiscuità e ammassamento, scarsezza di igiene, esposizione a sangue, urine, feci…

2)  La mutazione genetica del coronavirus dapprima è energetico-informazionale

Teniamo ora conto che la fisica quantistica spiega che sotto la dimensione materiale dei fenomeni vi sia una dimensione energetica sostenuta a sua volta da una dimensione informazionale.Possiamo quindi ben pensare che nel coronavirus la mutazione genetica a livello biochimico sia stata sostenuta e indirizzata da una sottostante modifica energetico-informazionale. Ma possiamo spingerci un po’ oltre e ipotizzare che tale mutazione possa essere in modo sottile correlata con una “vibrazione” di sofferenza, dolore e morte, così presente e “tangibile” in quel mercato, ma evidentemente anche in tutti gli allevamenti intensivi e macelli di tutto il pianeta? Ipotizzare cioè che  il coronavirus sia mutato, diventando aggressivo e in certi casi anche letale per l’uomo, in quanto entrato in risonanza con quella dimensione energetico-informazionale di violenza e morte creata proprio dall’uomo in quel mercato di Wuhan? Ebbene sì, possiamo ipotizzarlo, anzi dobbiamo farlo! Un mio “delirio”, come dico intitolando il secondo video? Oppure qualcosa che rimanda e ubbidisce a una logica intuitiva e comprensiva più evoluta ed elevata? A una logica che ci permette di aprirci ad intendere ordinamenti e dettami sacri di tipo spirituale? Personalmente ritengo che ci siano ottime probabilità che sia proprio così…Ovviamente lascio agli altri piena libertà valutativa…

3) Coronavirus e scelta veg (vegetariana, ancor meglio vegana)

Quindi cosa può insegnarci il coronavirus?
Innanzitutto che, se non ci fosse stato questa azione insipiente e crudele dell’uomo, avrebbe tranquillamente continuato a farsi ospitare dal pipistrello, senza creargli danni particolari, in una situazione di convivenza ed equilibrio. Poi, che se l’uomo vuole di molto ridurre il rischio di possibili altri salti di specie da parte di altri virus sono da riorientare a livello planetario gli stili alimentari. Da vegano quale sono mi limito a dire che questo è solo uno dei molteplici motivi per far sì che finalmente il genere umano lasci la devastante impostazione onnivoro-carnivora e opti per una scelta vegetariana, ancor meglio vegana. Ricordo solo che vi sono motivi costituzionali-fisiologici, salutistici, ecologici, economici, sociali e politici; ma il principale è quello etico e spirituale di rispetto per ogni forma di vita, che appunto ci permette di risuonare in quella dimensione energetico-informazionale, anzi meglio da definirsi in tale logica come energetico-coscienziale, che ci conduce a gentilezza, amorevolezza, compassione, armonia, pace. In tal modo inchinandoci a quell’Unico Principio d’Amore che ha dato, e continua a dare, origine al Tutto e a tutti gli esseri viventi.

4) Debellare insieme la pandemia da coronavirus: il sacro mantra “Wuhan”

E ancora, cosa possiamo fare per debellare questa pandemia da coronavirus? Per prima cosa è da cambiare atteggiamento mentale, in quanto, come abbiamo già visto in precedenza, non è il coronavirus il responsabile di questa pandemia; il vero responsabile è l’uomo con i suoi comportamenti ignoranti, irrispettosi e violenti. Pertanto di certo da una parte è oramai assolutamente necessario continuare con il distanziamento sociale per ridurre il rischio di contagio; inoltre proseguire con gli attuali importanti interventi medico-sanitari, così intrisi di vicinanza empatica ed affettiva, nonostante i tanti sfilacciamenti organizzativi e gestionali; infine proseguire con la ricerca farmacologica e vaccinale.D’altra  parte però abbiamo la preziosa opportunità di fare un intervento più sottile, appunto di tipo energetico-coscienziale. Sicuramente a intervenire anche in questo modo sono facilitate quelle persone, e sono tante, che già hanno abitudine a pratiche di tipo meditativo, eventualmente con l’utilizzo di musica o la recitazione di mantra; pratiche peraltro sempre più accreditate da un punto di vista scientifico, per quanto concerne i positivi cambiamenti indotti a livello psico-fisiologico, relazionale e ambientale. Ma anche da ricordare, sempre con positivi riscontri di tal tipo, le tante persone che in maniera intenzionata offrono  preghiere e  canti devozionali delle diverse religioni del mondo. Ecco allora che, almeno inizialmente,   possono essere proprio queste persone che riescono ad intendere l’importanza di recitare uno specifico mantra per dare un contributo nel debellare tale pandemia; auspicando che poi via via si verifichi il coinvolgimento di altri, molti altri.
 Si tratta appunto del mantra Wuhan che mi è giunto nel corso di una meditazione ritualizzata che svolgo prima di andare a dormire. Quando noi, durante una meditazione o una preghiera profonda, entriamo in particolari stati modificati di coscienza possiamo diventare molto ricettivi ed essere condotti a comprensioni e intuizioni significative. Ecco, mentre mi trovavo in una fase diffusiva di energia benevolente e compassionevole nei confronti delle tante persone toccate dal coronavirus, mi è giunta l’intuizione che in tal modo si poteva anche incidere su una trasformazione energetico-informazionale dell’RNA del virus stesso. Così mi sono disposto, ma ad un certo punto ho percepito che era necessario accompagnare questa specifica azione con una sottolineatura vocale, per dare più intenzione, determinazione e incisività. Si è pertanto manifestato proprio il mantra Wuhan. Solo per qualche istante, ben consapevole che si trattava proprio del nome della città cinese da cui tutto è provenuto, ho sentito perplessità e dubbio; poi non ho più opposto resistenza e mi son fatto portare in una recitazione convinta e partecipata. Da quel momento nel corso dei vari momenti di meditazione e preghiera della mia giornata ho quindi inserito la recitazione del sacro mantra Wuhan, unitamente all’intenzione di agire in modo sottile sulla possibile trasformazione energetico-informazionale dell’RNA del coronavirus, orientandolo ad una mutazione che lo rendesse meno aggressivo e meno patogeno. Di certo, e ne sono consapevole, qualcosa di non dimostrabile nei possibili effetti, ma, facendo riferimento anche ad alcune elaborazioni della fisica quantistica e della biologia “di frontiera” (entanglement, fenomeni mentali non localizzati, campi morfogenetici, risonanza morfica…), un impegno da assumere e da provare a diffondere… Pertanto, in questa prospettiva di condivisione con i possibili interessati, ho registrato dei video esplicativi, dove dapprima vado a spiegare meglio quanto accadutomi in quella ritualità meditativa; quindi vado a insegnare una specifica meditazione con il mantra Wuhan e poi ancora una modalità recitativa collegata ad alcuni dei nostri centri psico-energetici (chakra).
Comunque comprendo bene lo scetticismo su possibili effetti diretti di tale mantra sull’RNA del coronavirus, quando uno ne fosse portatore sano o già malato, ma anche su altri, o addirittura “a distanza”. D’altra parte è scientificamente dimostrato che la meditazione e la recitazione di mantra e preghiere vadano ad indurre importante riequilibrio fisiologico e adeguata attivazione del sistema immunitario; quindi, fosse anche solo per questo, ne varrebbe la pena…
L’indicazione che vengo poi a dare, a seguito della mia personale esperienza, è che, oltre ai momenti introspettivi e meditativi specificamente dedicati alla recitazione del sacro mantra Wuhan, lo stesso mantra venga possibilmente recitato, anche sottovoce, quando siamo impegnati in alcune delle nostre attività quotidiane, per dare più continuità al suo potere preventivo e trasformativo. Infine, in aggiunta ai video, ho effettuato una registrazione audio di 12 serie di 9 recitazioni del mantra Wuhan, che può essere utile sia come guida per svolgere una pratica più prolungata, sia per accompagnare vari momenti della giornata; inoltre può essere di aiuto a persone malate, anche in modo grave, come semplice ascolto passivo, ovviamente in doverosa integrazione con gli interventi medici del caso.

5) Il devoto inchino 

In questo punto ricapitolo quanto detto in precedenza, riorientadolo in  una prospettiva più evoluta da un punto di vista spirituale.
Dapprima ho proposto che l’attuale pandemia da coronavirus ricade sotto piena responsabilità umana per il perseverare pervicace e stolto in una impostazione alimentare di tipo carnivoro-onnivoro che fa strage planetaria di decine di miliardi di animali ogni anno e scempio ambientale, esasperando ingiustizia sociale ed economica; quanto accaduto nel wet market con il salto di specie del coronavirus ovviamente fa parte di tale impostazione.
Quindi ho ribadito con forza la necessità di una scelta vegetariana, ancor meglio vegana, per superare tale atteggiamento umano di sfruttamento, predazione e messa a morte; e questo anche per evitare il rischio di ulteriori salti di specie, che in passato si sono verificati anche nell’ambito di allevamenti intensivi.
Ancora, rispettando una lettura scientifica quantistica della realtà in cui viviamo, ho ipotizzato che la mutazione genetica biochimica del coronavirus sia correlata ad una sottostante mutazione energetico-informazionale, collegata in modo sottile ad una risonanza vibrazionale di  dolore e morte proveniente dai sudici bancali di quel mercato. Un mio “delirio”, chiedevo? Forse anche, ma sicuramente molto, ma molto meno pericoloso del “delirio” consumistico-predatorio di tipo onnivoro-carnivoro che sta dando un determinante contributo all’attuale graduale distruzione planetaria; e molto, ma molto meno dannoso di quanto sta comportando l’attuale pandemia in termini di perdita di vite umane, danni economici, ripercussioni sociali, ricadute relazionali e psicologiche ancora non ben valutabili. Solo come inciso, in realtà più che di distruzione planetaria si dovrebbe parlare di possibile distruzione del genere umano; infatti il pianeta Terra ben sopravviverebbe a una riduzione o a un annientamento del genere umano. Anzi penso che ne avrebbe sicuro giovamento; metaforicamente, ma forse non solo, come complessivo “organismo vivente” ne sarebbe proprio contento… Inoltre, a seguito di una invero particolare intuizione nel corso di una meditazione ritualizzata, ho proposto di utilizzare il sacro mantra Wuhan e una specifica meditazione per provare ad incidere in modo energetico coscienziale sulla biochimica dell’RNA del coronavirus; e questo con l’intento collettivo, diffuso il più possibile, di farlo risuonare con una vibrazione armoniosa, gentile e amorevole, auspicando un’ulteriore mutazione genetica, che però questa volta lo conducesse a diminuire la sua inclinazione infettiva e patogena per l’uomo. Vabbé altro delirio, ma provarci non costa nulla; anzi quanto meno sicuramente rinforzerebbe il nostro sistema immunitario e creerebbe collante relazionale e condivisione sociale. Ma, come anticipavo, il debordo non finisce qui! Già lo avevo adombrato in vari passaggi, sia nei video, sia in ciò che ho scritto, sia nell’audio cd con la ripetizione del sacro mantra Wuhan per 108 volte complessive. Tutto quanto elaborato e proposto attiene ad un’intesa della realtà che inclina ad una visione di tipo olistico e spirituale, non dimentichiamolo correlata anche alle elaborazioni scientifiche della fisica quantistica; peraltro ci tengo a dire che, secondo me, la scienza, pur nel continuo sviluppo e progresso, mai riuscirà a comprendere a pieno il mistero e il miracolo dell’universo e delle molteplici forma di vita.
Pertanto in primis, dalla pandemia di coronavirus il genere umano può imparare che la decisione per un’alimentazione vegetariana, ancor meglio vegana, è in realtà una precisa scelta esistenziale ispirata dai valori spirituali della gentilezza, dell’amorevolezza e della compassione per ogni forma di vita; inoltre dai valori spirituali del rispetto per il pianeta, della giustizia economica e della solidarietà tra i popoli.
Secondariamente si può imparare che vi sono delle pratiche meditative, anche integrate dall’utilizzo di mantra, che vanno a incentivare salute e bene-essere, sia individuale che sociale; e che proprio in queste pratiche si realizza un prezioso incontro tra tradizioni spirituali e avvaloramenti scientifici.
In terzo luogo si può imparare che queste pratiche meditative  possono portare alla comprensione e all’intuizione  della possibile interazione sottile, energetico-coscienziale con gli altri e con il mondo; inoltre che fanno aprire alla dimensione del sacro e del divino, una dimensione purtroppo poco considerata dall’attuale cultura materialista, consumista, scientista e laicista.
In quarto luogo si può imparare che attraverso queste pratiche introspettive possono acquisire maggior profondità e intimità i momenti di raccoglimento in preghiera, ovviamente nel rispetto di tutte le religioni del mondo; in tal modo intendendo e vivendo nel Cuore lo spirito di fratellanza che fa appunto inchinare devotamente all’Unico Dio (invero indefinibile e non rappresentabile), Unica Fonte trascendente ed immanifesta, Unico Principio eterno, al Quale pur in modi diversi le varie religioni vanno a riferirsi e dal Quale sono ispirate.
Un devoto inchino quindi che per esempio possiamo attuare stando in piedi, o seduti, o inginocchiati, chiudendo poi gli occhi e ponendo le mani giunte a contatto del centro della fronte, con un tocco lieve, delicato; inclinando poi lentamente il capo in avanti. Ecco con questa semplice posizione andiamo ad esprimere a Dio umiltà, devozione, gratitudine per il Suo Amore e per i sacri ordinamenti di questo Suo Amore, assunzione responsabile del nostro mandato di vita, impegno di testimonianza nei confronti degli altri e del mondo, preghiera con richiesta di ascolto, di accoglienza e di supporto, inno di lode… Stando in questa posizione noi risuoniamo in questo Amore, nella benevolenza, nella compassione, nell’armonia, nella pace donando tutto ciò a noi stessi, agli altri e al mondo; con positivi effetti trasformativi e curativi a livello personale, relazionale, sociale, ambientale…Stando in questa posizione riusciamo almeno un po’ a vivere la visionaria intuizione di Santa Ildegarda di Bingen: sentirsi parte integrante della gigante ruota del Cosmo, una ruota disposta e contenuta proprio nel centro del Cuore di Dio, appunto avvolti e nello stesso tempo infusi dal Suo infinito Amore… E attraverso questo inchino si può anche comprendere qualcosa in più rispetto allo specifico tema qui proposto di come affrontare insieme e in modo molto particolare questa pandemia da coronavirus. Certo possiamo attuare una scelta vegetariana, ancor meglio vegana, possiamo recitare con continuità  ed intenzione il  sacro mantra Wuhan e svolgere la correlata meditazione; non dimenticando d’altra parte di seguire le accortezze del distanziamento sociale. Ma appunto grazie alla guida del devoto inchino sono due gli aspetti molto importanti che riusciamo ad intuire. Il primo aspetto è il sapersi riconoscere in quella dimensione fisica di fragilità, vulnerabilità, temporaneità ed impermanenza connaturata con il nostro essere al mondo; una dimensione così distante dall’attuale “delirio di onnipotenza” del genere umano. Il secondo aspetto è quello conseguente di saper trovare centratura nella nostra dimensione animica e nella sua essenza divina ed eterna; inchinandosi quindi in modo devoto alla Sapienza, all’Amore e alla Potenza di Dio. Allora è proprio lì, in quel devoto inchino, che possiamo veramente affrancarci e guarire in pienezza non solo da questa pandemia, ma da tutti i nostri mali, dolori, sofferenze, paure, angosce…

6) L’auspicio di un Papa vegetariano, ancor meglio vegano…

Ora però, in chiusura, tornando ancora sull’opportunità di una scelta veg, davvero non posso non richiamare un mio tentativo, già fatto tempo fa, per favorire una svolta umana epocale con forti connotazioni di tipo spirituale ed ecologico. Anche qui un altro debordo, ma tant’è… Dopo aver letto l’enciclica “Laudato si” di Papa Francesco, mi è venuto il pensiero che la proposta di tale enciclica di un’ecologia integrale e di un’educazione alla spiritualità ecologica troverebbe piena realizzazione ed esaltazione se conducesse con determinazione ad un riorientamento degli stili alimentari a livello planetario, partendo proprio dal mondo cristiano-cattolico. Pertanto a fine 2016 ho pubblicato il piccolo libro “Auspicando un Papa vegetariano, ancor meglio vegano”, facendone anche pervenire una copia alla Segreteria di Stato del Vaticano, in occasione dell’ottantesimo compleanno di Papa Francesco; dalla  Segreteria mi è giunto un generico, pur gentile ringraziamento. Non mi aspettavo di certo molto di più. Però continuo. Ho infatti preparato una lettera, da inviare anche come e-mail, che può essere sottoscritta da chi pensa che una rispettosa “pressione” in questa prospettiva possa avere anche una minima chance. Questa lettera la trovate alla fine di questo scritto, ma è anche scaricabile dal sito www.fioriredianima.com , dove si può anche vedere la presentazione di tale piccolo, ma, lasciatemi dire, prezioso libro.

7) “Tutto andrà bene, grazie alla nostra fede, nella certezza dell’Amore di Dio…”

Adesso nel salutarvi, concludo con un auspicio molto diffuso in questo periodo di pandemia, però con un’importante completamento, magari già conosciuto da qualcuno. “Tutto andrà bene” si dice.
Ma ricordiamo insieme che questo augurio è stato proposto ancora nel quindicesimo secolo dalla Beata Giuliana di Norwich, una mistica inglese che visse intimamente e intensamente l’esperienza dell’Amore di Dio, pur essendo ben consapevole di quanto l’attraversamento di sofferenza e dolore facciano parte del percorso evolutivo di ciascuno. Quindi, rendendo meglio la profondità di questo incoraggiamento, con Beata Giuliana si dovrebbe dire ”Tutto andrà bene, nella certezza dell’Amore di Dio”.
Come affinamento della comprensione devo però specificare che quando si dice “…nella certezza dell’Amore di Dio”, non dobbiamo pensare che  Dio ( l’Unico Dio di tutte le religioni del mondo e dell’Universo…) intervenga direttamente con il Suo Amore per aiutarci e salvarci. Cioè abbiamo noi la meravigliosa possibilità e la libera responsabilità di riferirci con profonda fede a quel Suo Amore sempre presente nell’Universo e in ciascun essere vivente. Quando con fede ci inchiniamo devotamente al Suo Amore, ma anche alla Sua Sapienza e alla Sua Potenza, si viene allora a determinare una nostra risonanza con questa “Sostanza Divina” immanente e onnipresente (contenuta nel Cuore di quella increata e trascendente…); una risonanza sottile che può permettere  un’ umile, rispettosa, deferente e grata“fruizione”, interiore ed esteriore, di tale “Sostanza”, per evolvere, per realizzarsi, per attuare cure e “guarigioni”, di se stessi, degli altri e del mondo, anche inimmaginabili, anche a distanza…. Così ci accorgiamo che questa “Sostanza Divina” era ed è sempre lì ad attenderci, ad attendere quel nostro devoto e fedele inchino. E’ la nostra fede  cioè che ci “salva”. Quindi “Tutto andrà bene, grazie alla nostra fede, nella certezza dell’Amore di Dio…”

                          Di nuovo grazie di Cuore per l’attenzione, l’ascolto e la possibile diffusione

                                                    Marco Bertali

*Marco Bertali, psichiatra, psicologo, psicoterapeuta (ad indirizzo transpersonale), autore di libri e opere multimediali**. Formatosi anche riferendosi a maestri di varie tradizioni spirituali e religiose. Dirigente come medico psichiatra presso il Centro di Salute Mentale di Gorizia, fino al pensionamento nel dicembre 2018. Attualmente impegnato esclusivamente nel volontariato, collaborando con diverse associazioni, in particolare con AMA-Linea di Sconfine, di cui è presidente e con AMeC(Associazione Medicina e Complessità), di cui è vice-presidente. Delegato dell’Associazione Vegetariana Italiana, membro del Comitato scientifico di “Giù le mani dai bambini”, socio di SIPNEI(Società Italiana di Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia) e AIPT(Associazione Italiana di Psicologia Transpersonale). Fondatore e referente di “SOS Cervello”- Campagna di psicofarmaco-vigilanza e di ri-Animazione sociale.

** N.B.come approfondimento sul tema della scelta vegetariana, ancor meglio vegana, ci si può riferire in particolare a due opere della collana “Per il fiorire di Anima”:                                

“Anima vegetariana Anima fiorita”(manuale+dvd+audio cd)
“Auspicando un Papa vegetariano, ancor meglio vegano”(libro)

  www.fioriredianima.com

Inoltre sullo stesso sito eventualmente è possibile scaricare una  mail da inviare alla Segreteria vaticana, proprio a proposito di un’auspicata scelta papale in tal senso…

gejambul@libero.it

marco.bertali55@gmail.com

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Coronavirus e scelta veg (vegetariana, ancor meglio vegana)

A cura di Marco Bertali *

Trieste, 28 marzo 2020

                                                         Le gravi catastrofi naturali reclamano un cambio di mentalità

                                                         che obbliga ad abbandonare la logica del puro consumismo

                                                         e a promuovere il rispetto della creazione.

                                                                                                                      Albert Einstein

Sui social era recentemente diventato virale un video del 2015, un servizio di TG Leonardo, in cui si parlava di un virus creato in laboratorio dai cinesi, simile a quello che ha creato la pandemia di coronavirus di questi mesi. Simile, ma non lo stesso. Una prima smentita è arrivata dal professor Enrico Bucci, docente alla Templey University (USA), epidemiologo di fama mondiale, in un’intervista a RAI NEWS 24:”Il Covid-19 non è lo stesso virus creato in laboratorio dai cinesi nel 2015”. Una smentita categorica. “Il virus creato nel 2015- dice il professor Bucci- non aveva capacità epidemica. Inoltre è indubbio che il Covid-19 non è stato creato in laboratorio, ma è frutto di una selezione naturale”. Ma a smentire l’ipotesi è stato anche  il famoso virologo Roberto Burioni, che su Twitter ha scritto.”L’ultima scemenza è la derivazione del Coronavirus da un esperimento di laboratorio. Tranquilli, è naturale al 100%, purtroppo”.

Quindi stiamo veramente tranquilli, Covid-19 è frutto di selezione naturale, è naturale. E no, cari famosi epidemiologi e virologi, noi popolo veg, cioè vegetariani e soprattutto vegani, non stiamo proprio tranquilli! Anzi, sentendo le “urla” di dolore umano che sta provenendo da tutto il pianeta a causa di questa pandemia, alziamo la nostra voce e diciamo quanto segue, con la forza amorevole  e la determinazione compassionevole del nostro Cuore.
Certamente il Covid-19 è il risultato di selezione naturale, ma come e dove si è determinata questa selezione naturale? Lo sappiamo molto bene, ma di questo siamo dimentichi; in particolare in questo momento che siamo chiusi in casa, o impegnati in trincea come sanitari,  o positivi al tampone, o ammalati, o con familiari ammalati, o piangiamo le tante persone decedute. Ebbene questa selezione naturale è avvenuta in Cina, nel mercato di Wuhan, uno di quei mercati (wet markets) in cui animali selvatici, come pipistrelli, zibetti, ratti, serpenti, tartarughe, tassi, furetti vengono tenuti insieme a cani, gatti, pollame etc., a stretto contatto tra loro e in assenza di qualsiasi rispetto di basilari norme igieniche; per essere poi venduti a scopo alimentare, spesso macellati in loco. E’ in queste condizioni di “innesco” che avviene il cosiddetto “salto di specie” (spillover), dagli iniziali “ospiti serbatoio”, in questo caso i pipistrelli, all’uomo, forse attraverso un ospite intermedio. Così come era successo in passato, sempre in Cina, con la precedente Sars-Cov o in Medio Oriente con la Mers. Ma come è successo anche con altri ospiti serbatoio, per esempio con l’aviaria e con l’influenza suina. Cioè lì dove c’è contatto promiscuo tra l’uomo e altre specie, soprattutto con sfruttamento e uccisione di animali a scopo alimentare, può avvenire la selezione naturale, attraverso modifica genetica, e salto di specie; sono le cosiddette malattie zoonotiche. E questo può accadere non solo nei mercati, legali o illegali, ma anche negli allevamenti intensivi di tipo industriale; e non scordiamoci delle deforestazioni (per far spazio ad allevamenti di bovini e coltivazioni spinte di soia per alimentazione animale) che privano la fauna locale del loro habitat naturale, costringendola ad  avvicinarsi a contesti urbani.
Secondo David Quammen, giornalista scientifico e autore del libro Spillover “stiamo invadendo e alterando gli ecosistemi con sempre più decisione, esponendoci a nuovi virus e offrendoci come ospiti alternativi. Siamo troppi e consumiamo le risorse in modo avido, e ciò ci rende una specie di buco nero che attira tutto, anche i virus. Dobbiamo ridurre velocemente le attività che impattano sull’ambiente, ridimensionare la popolazione e porre un freno alla domanda delle risorse.”

Per noi veg (vegetariani, ma ancor meglio vegani) quanto appena detto a proposito delle immani tragedie personali, sociali ed economiche che sta già causando la pandemia da coronavirus è solo una conferma che una scelta veg risulta sempre più fondamentale e rifondante a livello planetario. Alla base di questa scelta v’è un atteggiamento di amorevole sapienza che si declina dapprima nella comprensione che da un punto di vista anatomo-fisiologico non siamo degli onnivori, ma dei frugivori-granivori, cioè predisposti ad alimentarsi con i “frutti e dei grani” della terra.

Si declina poi nel rispetto etico di ogni forma di vita animale e dell’ecosistema, considerando anche il devastante inquinamento causato dagli allevamenti intensivi.

Inoltre si viene a coniugare con la necessità di garantire equilibrio sociale e giustizia tra i popoli, tenendo conto per esempio dello scempio delle deforestazioni in America del Sud, causate dalla filiera  produttiva  di carne bovina destinata ai Paesi europei.

Infine, quando decliniamo interiormente questa amorevole sapienza, ritroviamo nell’intimo del nostro Cuore spirituale quell’unico Seme d’Amore da cui ciascuno di noi trae origine e che ci ispira a comportamenti saggi, etici e virtuosi. In tal modo siamo naturalmente condotti ad intendere e realizzare quell’afflato di fratellanza nei confronti non solo degli altri esseri umani, ma di tutti gli esseri viventi e del nostro pianeta, insomma nei confronti di tutta la creazione: un vissuto di fratellanza che ci porta appunto a testimoniare e ad inchinarci a quell’Unico Amore Divino da cui tutto e tutti proveniamo.

Ecco, se il coronavirus ci condurrà a questo cambio di mentalità, lo avremo inteso anche come “angelico” messaggero, altrimenti probabilmente arriveranno messaggi ancor più incisivi e scuotenti… 

*Marco Bertali, psichiatra, psicologo, psicoterapeuta (ad indirizzo transpersonale), autore di libri e opere multimediali**. Formatosi anche riferendosi a maestri di varie tradizioni spirituali e religiose. Dirigente come medico psichiatra presso il Centro di Salute Mentale di Gorizia, fino al pensionamento nel dicembre 2018. Attualmente impegnato esclusivamente nel volontariato, collaborando con diverse associazioni, in particolare con AMA-Linea di Sconfine, di cui è presidente e con AMeC(Associazione Medicina e Complessità), di cui è vice-presidente. Delegato dell’Associazione Vegetariana Italiana, membro del Comitato scientifico di “Giù le mani dai bambini”, socio di SIPNEI(Società Italiana di Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia) e AIPT(Associazione Italiana di Psicologia Transpersonale). Fondatore e referente di “SOS Cervello”- Campagna di psicofarmaco-vigilanza e di ri-Animazione sociale.

** N.B.come approfondimento sul tema della scelta vegetariana, ancor meglio vegana, ci si può riferire in particolare a due opere della collana “Per il fiorire di Anima”:                                  www.fioriredianima.com

“Anima vegetariana Anima fiorita”(manuale+dvd+audio cd)
“Auspicando un Papa vegetariano, ancor meglio vegano”(libro)

Inoltre sullo stesso sito eventualmente è possibile scaricare una  mail da inviare alla Segreteria vaticana, proprio a proposito di un’auspicata scelta papale in tal senso…

Infine sullo stesso sito è possibile vedere un breve video dal titolo “L’insegnamento del coronavirus”

p.s. Vi sarò molto grato per il prezioso contributo che vorrete dare alla diffusione di tale mio piccolo scritto

                                                                                                                                           Marco Bertali